lunedì 24 gennaio 2011

A tutti i lettori del blog

Carissimi mi scuso per il periodo di stasi.
Mi fa piacere che ancora qualche lettore e visitatore continui ad esserci.

Da oggi cercheremo assieme di essere più presenti

a prestissimo

7 commenti:

  1. Don Giustino sei l'orgoglio di noi pianuresi

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  2. Scritto da admin il 29/01/1130 gennaio 2011 alle ore 11:50

    UDIENZA ALLA QUESTURA DI ROMA
    21.01.2011 BENEDETTO XVI

    ... nel pensiero moderno si è sviluppata una visione riduttiva della coscienza, secondo la quale non vi sono riferimenti oggettivi nel determinare ciò che vale e ciò che è vero, ma è il singolo individuo, con le sue intuizioni e le sue esperienze, ad essere il metro di misura; ognuno, quindi, possiede la propria verità, la propria morale. La conseguenza più evidente è che la religione e la morale tendono ad essere confinate nell’ambito del soggetto, del privato: la fede con i suoi valori e i suoi comportamenti, cioè, non avrebbe più diritto ad un posto nella vita pubblica e civile. Pertanto, se, da una parte, nella società si dà grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, dall’altra, la religione tende ad essere progressivamente emarginata e considerata senza rilevanza e, in un certo senso, estranea al mondo civile, quasi si dovesse limitare la sua influenza sulla vita dell’uomo.

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  3. FINALMENTE PIANURA ESULTA.....DON GIUSTINO E' BEATO
    NAPOLI - Delegazioni da ogni Paese sono arrivate a Napoli per prendere parte oggi al rito di beatificazione di don Giustino Russolillo: Europa, Brasile, Nigeria, India, Filippine, Ecuador, Indonesia, ognuna con la sua bandiera. Quando è stata scoperta l'immagine del beato, i pellegrini hanno sventolato i fazzoletti che nei giorni scorsi, erano stati distribuiti. «È bellissimo essere in questa piazza, trasformata in una chiesa, anzi in una cattedrale», ha affermato il Cardinale Amato, che ha ringraziato Papa Ratzinger per aver riconosciuto in Don Giustino Russolillo «un testimone straordinario del Vangelo».

    FOLLA IMMENSA Sui tetti, in strada, nell'area predisposta: in 30 mila hanno preso parte al rito di beatificazione di Don Giustino Maria Russolillo, nativo di Pianura, quartiere di Napoli, dove oggi si è tenuta la celebrazione, presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, inviato di Papa Benedetto XVI. Il riscatto di un quartiere non facile, teatro della rivolta dei rifiuti del 2009 contro l'ipotesi della riapertura di una vecchia discarica, passa anche da qui, dall'esempio che ha dato il nuovo beato, dedicando un' intera vita alla sua gente. Cinquecento i sacerdoti, cento dei quali hanno distribuito l' eucarestia ai fedeli. Oltre alle forze dell'ordine, anche 300 volontari dell'Associazione "Amici di Don Giustino" hanno assistito al rito per garantire che tutto si svolgesse in maniera tranquilla. Russolillo, che sarà ricordato il 2 agosto, è stato fondatore nel 1920 della Società delle Divine Vocazioni, che riunisce i Padri Vocazionisti e le Suore Vocazioniste della Santificazione universale, realtà oggi diffusa in tutto il mondo. A fare gli onori di casa il vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarelli, sul palco oltre 60 pastori provenienti da tutta Italia e da varie parti del mondo.

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  4. Autore: Antonio Borrelli9 maggio 2011 alle ore 11:44

    Beato Giustino Maria Russolillo Sacerdote e fondatore

    2 agosto

    Pianura - Napoli, 18 gennaio 1891 - 2 agosto 1955







    Il venerabile Giustino Maria Russolillo, nacque a Pianura, oggi quartiere occidentale di Napoli, ma in quel tempo Comune autonomo, il 18 gennaio 1891, il padre Luigi era muratore, la madre Giuseppina Simpatia casalinga.
    Da ragazzo studiò con le zie paterne, poi entrò nel Seminario di Pozzuoli per gli studi liceali, proseguendoli poi con quelli teologici nel Pontificio Seminario Campano di Napoli (1911-1913).
    Ancora seminarista cominciò a pensare alla realizzazione di un Istituto religioso a carattere vocazionale, per il quale cominciò a stendere anche le Costituzioni. Ordinato sacerdote il 20 settembre 1913, prese a dedicarsi con generosità all’apostolato, specie all’insegnamento del catechismo ai fanciulli di Pianura.
    Pieno di fervore sacerdotale, tentò anche un esperimento di vita comune con alcuni giovani del paese, che più chiaramente erano orientati alla vita sacerdotale; ma l’iniziativa non venne accettata dal vescovo di Pozzuoli nella cui diocesi si trovava e si trova tuttora Pianura, il quale la proibì.
    Dopo aver partecipato nei reparti sanitari, alla Prima Guerra Mondiale, ritornato a Pianura, vide lentamente realizzarsi i suoi progetti.
    Il 1° febbraio 1919 veniva riconosciuta la Pia Unione delle Divine Vocazioni, che accoglieva le fanciulle del paese, che aspiravano alla vita religiosa, con la guida di Rachela Marrone, sua collaboratrice. Ad esse spettò il compito dell’istruzione religiosa dei fanciulli; di animare l’apostolato missionario e di collaborare alla nascente e parallela Opera maschile.
    Il 18 ottobre 1920 il vescovo di Pozzuoli, mons. Ragosta diede il consenso di riprendere la vita in comune dei giovani, questa volta nella casa canonica della parrocchia di S. Giorgio, dove don Giustino Maria Russolillo, era stato nominato parroco da pochi mesi.
    Così nasceva la Società delle Divine Vocazioni, che ebbe un rapido sviluppo nei due rami dell’Opera, il vescovo mons. Petrone firmò il decreto di erezione canonica diocesana, il 26 maggio 1927. Nonostante gli ulteriori progressi e la apertura di nuove Case anche oltre Oceano, i due rami dei Vocazionisti (come saranno chiamati i padri e le suore) dovettero affrontare numerose e serie difficoltà, prima di ottenere l’approvazione pontificia.
    L’Opera dovette subire due severe visite canoniche, una nel 1941 dal padre Raffele Baldini dei Servi di Maria e l’altra nel 1945 dal padre Serafino Cuomo francescano. Ma poi la luce poté risplendere liberamente e il 3 gennaio 1948, il sospirato riconoscimento pontificio, finalmente giunse.
    Don Giustino guidò le sue Congregazioni infondendo nei suoi figli e figlie, una spiritualità ed un carisma che ruotano intorno al suo motto: “Fatti santo”; ad un giovane diceva: “Fatti santo davvero, che tutto il resto è zero”.
    (continua)

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  5. Autore: Antonio Borrelli9 maggio 2011 alle ore 11:45

    In tempi in cui la santità era ancora un traguardo riservato solo ad alcune categorie di persone, agli aristocratici dello spirito, agli addetti ai lavori, come si suol dire, don Giustino seppe cogliere i segni dei tempi, si fece promotore e sostenitore convinto, del movimento della santificazione universale, che allora nasceva in Europa.
    Dall’Associazione da lui fondata è nato poi l’Istituto secolare delle “Apostole Vocazioniste della Santificazione Universale” che secondo il carisma del fondatore, ha come scopo principale la santificazione dei suoi membri e di tutto il popolo di Dio; esse come Vocazioniste collaborano con i padri e le suore nella pastorale vocazionale, estendendo da consacrate laiche, la loro opera nel sociale, facendosi compagne di viaggio degli anziani, delle persone sole ed abbandonate, dei sofferenti.
    Padre Giustino Maria Russolillo oltre a guidare le sue Famiglie religiose, portò avanti con zelo, il compito di parroco della chiesa di S. Giorgio martire per oltre 30 anni, parrocchia che è considerata la culla dell’Opera Vocazionista.
    Morì a Pianura il 2 agosto 1955 e il 14 aprile 1956 le sue spoglie furono solennemente tumulate nella Casa-madre dei Vocazionisti di Pianura.
    Il 18 gennaio 1980 fu aperto a Napoli il processo per la sua beatificazione; la Congregazione delle Cause dei Santi, ha riconosciuto le sue virtù, dandogli il titolo di venerabile, il 18 dicembre 1997.

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  6. Il 7 maggio 2011 Don Giustino è stato proclamato BEATO "Viva Don Giustino"

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  7. Don Giustino prega per noi

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